Il Valtellina Superiore Dirupi è una delle espressioni più vivide e cangianti dell’intera tipologia, in cui la qualità del frutto delle vigne centenarie emerge in tutto il suo splendore. L’espressione viticoltura eroica assume accezioni diverse a seconda delle reali condizioni di lavoro con cui un vignaiolo si confronta ogni giorno, ed è per questo che nel caso della cantina Dirupi, valga l’espressione nomen omen. Pendenze impressionanti, in cui il faticoso lavoro di valorizzazione intrapreso da Pierpaolo Di Franco e Davide Fasolini trova gratificazione nel poter disporre di viti di Chiavennasca ultracentenarie, capaci di dare frutti di incredibile qualità quando messe nelle condizioni adatte per farlo. I liquidi ottenuti, figli anche di un’agricoltura sensibile e avveduta, possiedono una definizione stilistica ed una nitidezza davvero invidiabili, e sono indubbiamente tra le espressioni più godibili e coinvolgenti nelle rispettive tipologie. Uno dei veri volti della Valtellina.

Il Dirupi Valtellina Superiore è ottenuto da un’espressione di Chiavennasca in purezza, nome locale dato al Nebbiolo, ottenuto da viti molto vecchie site su terrazzamenti, con pendenza variabili tra il 30-70%, e caratterizzati da terreni morenici ricchi di sabbie. In vigna, come già accennato, si lavora il più rispettosamente possibile, anche a scopo di preservare il patrimonio di vigne vecchie, ed in cantina si procede con fermentazione alcolica in acciaio con lunga macerazione di 25-30 giorni ed affinamento di 12 mesi in botti di rovere francese da 20-35 Hl.

Il vino Valtellina Superiore si presenta nel calice con la tipica veste rubina che vira verso il granato. Naso splendido, dove la finezza del Nebbiolo si unisce alla consueta solarità delle espressioni locali, e permette al liquido di proporre in sequenza richiami alla ciliegia, alla scorza d’arancia, alla rosa canina e a richiami boschivi. Sorso sinuoso ed avvolgente, perfettamente in equilibrio tra corpo, freschezza e finissima grana tannica. Un rosso delizioso.