Distillato quattro volte utilizzando erbe classiche come ginepro, coriandolo, angelica e liquirizia, è impreziosito dalla fresca scorza di lime, arancia e pompelmo rosa e da delicati fiori di camomilla. Tanqueray No. TEN, distillato in piccoli lotti e realizzato con cura meticolosa, è il gin preferito dai bartender per la creazione di cocktail originali, grazie al suo vivace e caratteristico cuore agrumato e al gusto che stimola la creatività. Tanqueray No. TEN ha vinto numerosi premi, inclusi i riconoscimenti dei Bartender Spirits Awards e dei The Spirits Business Luxury Masters, attestandosi come marchio di eccellenza del gin. Tanqueray No. TEN è ottimo come regalo di lusso per gli intenditori che apprezzano un gin creato a regola d’arte.
Jacopo –
Il Tanqueray ten è un gin interessante, molto più sfumato e complesso rispetto al classico Tanqueray entry level, che è un buon gin da lavoro, ma in quanto a sapore è decisamente ruvido, anzi tagliato con l’accetta…
Il bello del gin Tanqueray ten è che mantiene immutata tutta la sua abrasiva pulizia da classico London dry gin, aggiungendo una spruzzata di agrumi e noce moscata. Diciamo che la base classica di resina, cardamomo e sapori e profumi terrosi sono sempre quelli, non cambiano molto, ma vanno bene così: la solidità è la grande forza del gin Tanqueray. E infatti anche per gli altri prodotti di questa distilleria non si va tanto a stravolgere il prodotto, quanto ad aggiungere una sfumatura come nel Tanqueray Sevilla aromatizzato alle arance. Solo che nel caso del Ten si è aggiunto un pizzico di varietà ed eleganza. Non è uno stravolgimento, ma è un cambiamento apprezzabile da parte di una distilleria che non si sbottona molto con l’espressività, ma punta alla tradizione.
Viene prodtto nella distilleria scozzese dell’azienda. Distillazione classica ripetuta per tre volte dell’alcol in cui sono stati lasciati macerare i botanicals e poi segue una quarta distillazione finale nello storico alambicco numer 10 della distilleria, a cui si deve il nome della bottiglia. La differenza della cura messa nel fare questo gin si sente tutta, non aspettatevi il solito gin da rissa nei pub.
Al naso è speziato, molto agrumato, con buona persistenza, una certa eleganza algida che spinge molto su zenzero, agrumi, toni terrosi come liquirizia e cardamomo. La resina del ginepro c’è è avvolgente e punge con sfacciata insolenza, ma in maniera molto più delicata rispetto al gin Tanqueray base. Diciamo che i due prodotto sono proprio su due piani differenti e non ha senso fare un paragone diretto, vista anche la differenza di prezzo.
Al palato è tagliente, affilato, scorre speziato e tra ricordi di buccia di arancia, pepe. Il ritmo è buono, ha spessore e una certa eleganza floreale che si mescolata a strati di bosco e altri più mentolati. Non ha mille profumi o suggestioni, non è un gin da degustazione in stile Monkey 47, non è neanche un super gin da terroir estremo come il Botanist, no, è un duro, un London dry appena sfumato che vuole lavorare sodo e fare mille gin tonic. Non c’è nulla di male nel fare il mediano che corre tanto e fa poi segnare gli altri.
Ottimo da bere liscio o miscelato a sodati dal sapore particolarmente forte, perfetto per gin tonic, london mule etc.
Keyser –
Acquistato in quanto trovato ad un prezzo imbattibile (molto spesso i gin su Amazon scendono a prezzi veramente competitivi), comprato più con lo spirito del “vabbè, è un nome, proviamolo”. Risultato: ottimo! Per un amante come me dei sapori non timidi ma decisi, questo gin è una manna: difficile non sentire il suo aroma agrumato, nemmeno se coperto da una tonica industriale ruvida. Note di pompelmo e lime accompagnano ogni sorsata, abbinandosi bene alla punta amara della tonica e donando soddisfazione alla bevuta. Veramente una bella scoperta, immancabile nel mobile bar se vuoi far colpo su qualcuno che non abbia necessariamente il palato fino. D’altronde, se si tratta dell’unico gin e unico distillato bianco inserito nella “hall of fame” della San Francisco World Spirits Competition, un motivo ci sarà pure…
Alessandro –
Gin super secco, ottime botaniche, carattere autenticamente inglese, comprato esclusivamente per realizzare il Montgomery Martini Dry (chiamato anche Hemingway, per intenderci la versione in cui si butta il Vermut e rimane solo il gin): a mio avviso, se la gioca con il No. 3 come gin in assoluto migliore per la realizzazione di questo cocktail.
Antonio –
… due precisazioni si impongono: a mio avviso è più adatto per un Gin&tonic che non per un Martini cocktail; e, per un Gin&tonic, forse è troppo caro. Opinione personalissima, sia chiaro.
Giulio –
Ottimo gin premium e eccezionale vantaggio qualità prezzo. Chi capisce di gin sa di cosa parlo. Ottimo sapore. 5 stelle meritate